Bonaccini (Emilia Romagna-PD) contro il Ponte, Schifani risponde piccato…

Bonaccini (Emilia Romagna-PD) contro il Ponte, Schifani risponde piccato…
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«Io non sono contro il Ponte sullo Stretto di Messina che, per quanto mi riguarda, può essere persino un’infrastruttura utile al pari di tanti ponti che vengono inaugurati da decenni nel mondo. Ma mi chiedo: visto che dobbiamo darci delle priorità, quale priorità è realizzare un’infrastruttura che ti porta in un’isola dove c’è ancora un binario unico ferroviario e dove se ti muovi in macchina ci metti 4 ore a fare 50 km?».

Queste le parole del Governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. Ovviamente il Governatore del Pd sapeva benissimo che le sue parole non sarebbero passate inosservate e prontamente è arrivata la replica del Presidente Renato Schifani.

“Apprendo con piacere che il governatore dell’Emilia Romagna Bonaccini non è contrario al Ponte sullo Stretto e che, quindi, anche nel Pd ci sono posizioni di non pregiudiziale chiusura al progetto. Vorrei ricordare al collega, però, che la Sicilia è parte integrante del territorio nazionale e che non merita il tono sprezzante con il quale si riferisce all’Isola”.

“Non trovo- prosegue Schifani- affatto di buon gusto ed eleganza istituzionale dire: “quale priorità è realizzare un’infrastruttura che ti porta in un’isola dove c’è ancora un binario unico ferroviario e dove se ti muovi in macchina ci metti 4 ore a fare 50 chilometri?”

“Il Ponte resta una priorità anche nell’ottica di dotare, finalmente, la Sicilia di una rete viaria e ferroviaria, con gli stessi standard della sua regione. Per troppo tempo, diversamente dall’Emilia Romagna e da tutte le altre regioni del Nord, l’Isola è stata relegata ai margini delle scelte di sviluppo dei collegamenti, anche senza che si parlasse di Ponte. Adesso, grazie anche all’impegno del governo nazionale e del contributo finanziario della mia Regione, si sono avviati importanti lavori sul sistema dei trasporti e la realizzazione del Ponte sta per diventare realtà. Questo significa che continuare a insistere sull’idea che il collegamento stabile nello Stretto sia alternativo a una rete infrastrutturale moderna è un falso strumentale e fuori dal tempo, soprattutto quando c’è la volontà politica di fare entrambe le cose”.

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