Cocaina in mezzo alla frutta importata dal Sudamerica: maxi sequestro da 7,7Mln

Arrestate dai finanzieri del comando Provinciale di Catania sei narcotrafficanti che importavano ingenti quantitativi di cocaina, stivati in doppi fondi ricavati all’interno di container per l’import di frutta. L’esecuzione dell’ordinanza cautelare in carcere disposta dal Gip, con il supporto dei “Baschi Verdi” e unità cinofile nonché del Nucleo PEF e del Gruppo Locri di Reggio Calabria, contestualmente a un altra in applicazione di un decreto d’urgenza emesso dal pm che ha disposto il sequestro preventivo di beni per circa 7,7 milioni di euro.
L'”esfiltrazione” avveniva dal porto di Catania attraverso un sistema particolarmente oleato. Una volta giunto nello scalo e scaricato sulla banchina, il container “interessato” veniva trasportato verso il deposito o la sede della società di gestione dei servizi portuali, nella zona industriale di Catania, dove venivano effettuate le operazioni di manipolazione necessarie a estrarre i panetti di stupefacente, da consegnare ai destinatari previo pagamento per il servizio di una percentuale del 30/40% della quantità importata.
Nel corso delle indagini delle Fiamme Gialle è stata individuata la figura di un soggetto gravato da condanna del 2010 per narcotraffico e di suo figlio, entrambi operanti in quell’area in qualità di dipendenti della Società europea servizi terminalistici Srl, operativa nello scalo portuale etneo. È stato inoltre appurato che il primo avrebbe avuto rapporti con esponenti di spicco del clan Pillera-Puntina e in particolare con un soggetto già condannato per associazione mafiosa e associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti con sentenza del gip di Catania del 2007.
L’attività investigativa ha permesso di far luce sulla “sistematica operatività” di padre e figlio nel settore del narcotraffico e di individuare gli altri componenti del gruppo, definendone i ruoli. Accertati almeno tre episodi di importazione di ingenti quantitativi di cocaina, per oltre 215 chili, oltre al tentativo, non portato a termine, di introdurre una partita di droga di 300 chili.
I destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’operazione “Lost and found” sono: Giuseppe Curciarello, di 58 anni; Angelo Di Mauro, di 45; Salvatore Fichera, di 39;Angelo e Melino Sanfilippo, padre e figlio, rispettivamente di 59 e 35 anni; Antonino Vasta, di 41.