Corfilac, lettera aperta dei Sindacati

“A seguito di difficoltà insorte nelle relazioni sindacali con l’attuale Consiglio Direttivo del CoRFiLaC, le scriventi OO.SS si vedono costrette a ricorrere al Suo autorevole intervento per riaprire il confronto interrottosi per una scelta unilaterale della parte datoriale, che fino ad oggi non ha consentito di esperire, sul piano tecnico, la procedura di “confluenza” collegata all’applicazione di un nuovo CCNL con le relative attribuzioni degli inquadramenti professionali, riconducibili alla contrattazione collettiva nazionale, ai dipendenti, in sostituzione dell’attuale, anomalo contratto di lavoro che da 20 anni ne disciplina il rapporto di lavoro, espressione di una contrattazione locale, completamente disallineato rispetto agli standard contenuti nei contratti nazionali, totalmente inadeguato a disciplinare il rapporto di lavoro tra le due parti e penalizzante per i dipendenti che in venti anni non hanno avuto possibilità di carriera, di rinnovo economico e di altro. In questi due decenni le attuali 30 unità del CoRFiLaC, a causa del peculiare quanto inconsueto e diciamo inammissibile modello contrattuale vigente, non hanno, alla stregua di altri lavoratori, avuto l’adeguamento della retribuzione, né scatti di anzianità né progressione di carriera, il che ha comportato per loro nessun incremento, neanche di un centesimo, appunto in 20 anni, delle retribuzioni”.
Inizia così la lettera aperta di Salvatore Terranova (Segretario FLAI CGIL Ragusa), Guglielmo Portelli (RSA FLAI CGIL Ragusa), Ivan Accetta (segretario UIL FPL Ragusa), Giovanni Marino (RSA UIL FPL) e Giorgio Iabichella (Segretario CSA Ragusa), indirizzata a Sua Eccellenza il Prefetto di Ragusa e, per conoscenza, all’Ass. Regionale all’Agricoltura di Palermo, al Rettore dell’Università di Catania ed al Sindaco del Comune di Ragusa.
“A mero titolo informativo, si fa presente che al CoRFiLaC si registra il fatto che parte dei dipendenti ha stipendi da sempre non superiori a € 1.100,00 / 1.200,00 netti al mese.
Grazie ad un incremento annuo di oltre 380 mila euro per il triennio 2025-2027 del contributo che la Regione siciliana assegna ogni anno all’Ente consortile, la parte sindacale ha avanzato, dopo una attenta e mirata comparazione tra diversi modelli contrattuali afferenti alla contrattazione collettiva nazionale, al Consiglio Direttivo del Consorzio la proposta di avviare il confronto per far si di poter applicare ai dipendenti il CCNL “Istruzione e Ricerca”, che si attaglia perfettamente con le finalità del CoRFiLaC e le cui previsioni classificatorie corrispondono con gli inquadramenti in atto posseduti dai lavoratori rendendo possibile la procedura di confluenza.
Rispetto a tale proposta, formalizzata e trasmessa 8 mesi addietro sia al Consiglio Direttivo del CoRFiLaC sia all’Assessorato regionale all’Agricoltura, le scriventi hanno assistito, prima, per diversi mesi, ad una sottovalutazione delle loro richieste di incontro e, successivamente, dopo 4 mesi, quando si è tenuto l’incontro, al fatto che la parte datoriale ha palesemente rappresentato di non prediligere la richiesta e la disamina tecnica della proposta sindacale, limitandosi a proporre un mero aumento della parte economica dei contratti ancora in essere, che, per le motivazione sopra precisate, non hanno oramai ragione d’essere.
In considerazione delle motivazioni prima evidenziate e atteso che è stato già proclamato lo stato di agitazione le scriventi chiedono la convocazione delle parti in sede prefettizia, invitando il Consiglio Direttivo, i soci del CoRFiLaC (Comune di Ragusa e Università di Catania) per rimettere in sesto l’auspicato percorso di confronto, con l’obiettivo di pervenire ad una equilibrata sintesi tale da migliorare complessivamente le condizioni di lavoro e contrattuale dei lavoratori.
Si resta in attesa”.