Sanità siciliana: l’apparenza inganna!

Sanità siciliana: l’apparenza inganna!
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Si continuano a decantare successi, successi, da un’Asp all’altra per quanto riguarda l’organizzazione in generale e, nel particolare, per le liste d’attesa.
Partiamo dalle parole del Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani: “Se i Manager non riescono a snellire le liste d’attesa in tempi brevi, l’incarico sarà revocato”.


Parole sagge, ma la realtà purtroppo è un’altra. Ad oggi nessun Manager è decaduto dal proprio incarico e, dunque, si penserebbe che gli obiettivi siano stati tutti raggiunti. Ma è una mera illusione. Le liste d’attesa sono sempre lunghe e le prestazioni specialistiche “urgenti\brevi”, da erogare entro 10 giorni, spesso sono prenotate dopo 6 mesi.

Come nel caso pervenutoci in redazione, quando all’Asp di Ragusa per una prestazione maxillo-facciale “urgente”, la prima data utile assegnata sarebbe Febbraio 2026.
Sappiamo benissimo che continuano a mancare medici, infermieri, personale medico-sanitario in generale, e che ai Pronto soccorso un paziente “sa quando entra, ma non sa quando esce” per la carenza di personale specializzato, malgrado l’impegno costante di quei pochi medici in servizio.

L’unica certezza che emerge dal Piano di riorganizzazione della Sanità è la riduzione dei posti letto.

In tal modo, continueremo a vedere sempre più pazienti “parcheggiati” nei Pronto soccorso a terra, nelle barelle, sulle sedie a rotelle, sulle lettighe, o nelle sistemazioni più disparate, in attesa dell’assegnazione dei posti letto liberi.
Ancora meno persone sanno che le risorse destinate ai laboratori analisi e alle prestazioni medico-specialistiche in convenzione, per snellire anche le liste d’attesa, ad oggi sono già esaurite e senza una variazione del Bilancio regionale, queste ultime saranno totalmente a carico della Cittadinanza.

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