Il Caffè è sempre più ‘amaro’: si riscontra l’ennesimo aumento di prezzo

Il Caffè è sempre più ‘amaro’: si riscontra l’ennesimo aumento di prezzo
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L’aumento dei prezzi è tangibile e generalizzato. Oggi ci occupiamo del Caffè. Come vedete dallo Scontrino allegato, il nostro lettore nella giornata di ieri ha acquistato al banco un caffè molto ‘amaro’. Ci racconta di essere un cliente abituale di questo Bar di Scicli in provincia di Ragusa ed a ‘sorpresa’ ha pagato il classico espresso 1.30€, non più 1.20€. Un aumento sconcertante non solo per il nostro lettore, ma per tutti noi.

Fortunatamente il cappuccino è rimasto invariato, al momento, e costa 1.50€.

Iniziamo ad analizzare la situazione. Poco più di un mese fa, al meeting di Rimini Cristina Scocchia, Amministratrice delegata di ‘Illy caffè’, ha detto chiaramente che molto presto si potrebbe arrivare a pagare 2€ a tazzina di caffè: «Oggi il caffè verde costa 245 cents per libbra, il 66% in più dell’anno scorso, oltre il doppio rispetto a tre anni fa… E si stima che aumenterà ancora, e che possa arrivare a toccare i 2 euro nei prossimi mesi».

Molto presto il Siciliano ‘medio’ potrebbe iniziare a rinunciare al Caffè al bar, anzi in tanti lo hanno già fatto. Quello che, però, è grave e bisogna sottolineare è che si sta già comprando meno carne e pesce, meno ortaggi, meno frutta, meno pane, ecc. e sono tutti elementi fondamentali della ‘Dieta Mediterranea’. Ad agosto avevamo fatto un’inchiesta sul Carrello della spesa, che dopo un’attenta analisi è risultato sempre più vuoto. Infatti, anche se siamo diventati più parsimoniosi e non sprechiamo cibo come prima, purtroppo la realtà registra un sollazzo per le famiglie: anche con 50€ al giorno non si riesce più a fare la spesa ed il carrello è sempre più vuoto.

Inoltre, ci scontriamo anche con una triste realtà che molti ignorano: anche con l’aumento dei prezzi, le confezioni sono ridotte in porzioni e contenuto.
Le strategie di marketing dei prodotti sembrano anche trarre in inganno i consumatori, applicando lo stesso packaging che in realtà è di dimensioni più ridotte.
Da 1,5 litri si è passata ad 1,35 per le bibite gassate, poi si è ridotto ad 1 litro, oggi a 0,900 ml a bottiglia. Per la pasta si riscontrano “offerte” per un quantitativo di 750gr e non più 1Kg.

Le famiglie non riescono più a farcela, dato che gli stipendi e le pensioni sono uguali. Bisogna intervenire: tra crisi mondiali e speculazioni varie, l’inflazione è galoppante.

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