Il difficile mestiere del Sindaco, le pagelle di quelli iblei – PRIMA PARTE

Come capirete dal titolo, andiamo ad analizzare l’operato dei Sindaci della Provincia di Ragusa, tenendo conto che alcuni sono all’inizio della Sindacatura, altri nella fase finale, altri ancora alla primissima esperienza. Questa è solo una prima parte dell’articolo, che esamina tutti i comuni, ognuno dei quali ha una propria storia ed una propria peculiarità. Un tratto molto diffuso è scambiare interventi di ordinaria amministrazione con quelli straordinari ed appropriarsi di progetti e risultati, che provengono dal PNRR europeo e non da capacità e progettualità amministrativa locale.
Acate. Un comune agricolo che sta attraversando un momento molto delicato per la perdurante crisi del settore. Di conseguenza, non rende semplice l’attività amministrativa guidata dal giovane Sindaco Gianfranco Fidone. Lo stesso ha abbracciato il progetto politico di Forza Italia, pur di incentivare un canale diretto di finanziamenti con la Regione siciliana. Sindaco da solo un anno, si sta adoperando per riqualificare ad esempio la spiaggia della borgata di Marina di Acate, abbandonata per decenni al proprio destino. Da riconsiderare il decoro urbano ed il verde pubblico, la manutenzione delle strade comunali che versano in pessime condizioni. Si è battuto per la causa del vicinissimo Aeroporto di Comiso.
Voto 6.
Chiaramonte Gulfi. Alla fine della campagna elettorale, con l’insediamento del nuovo sindaco il tanto paventato dissesto è arrivato. Il Sindaco Mario Cutello ha tirato ‘i remi in barca’, addossando le responsabilità all’ex sindaco Sebastiano Gurrieri e decidendo di ‘non amministrare’, come nel caso delle richieste dei dipendenti comunali abbandonati al loro destino. Un Sindaco molto ‘social’, che comunica con enfasi anche interventi basilari ed ordinari della pubblica amministrazione. L’appartenenza al Pd non giova per gli eventuali finanziamenti proveniente dalla Regione Siciliana, a maggioranza di Centro-destra.
Voto 4.
Comiso. Una città legata sostanzialmente al destino dell’Aeroporto di Comiso che, pur di salvare il bilancio comunale, decideva di venderne le quote di partecipazione e di conseguenza le scelte direzionali trasferite a Catania. La Sindaca Maria Rita Schembari lavora con impegno con la sua squadra assessoriale per far quadrare i difficili conti comunali, appellandosi alla Regione siciliana per eventuali finanziamenti straordinari grazie all’intercessione degli on. Assenza e on. Abbate.
Voto 6.
Giarratana. Comune montano della Provincia ragusana di 2900 anime che, se facciamo un confronto con l’anno 2002, annoverava a quel tempo 3348 abitanti. Un paese prevalentemente abitato da anziani, pensionati e dipendenti pubblici, dove hanno chiuso quasi tutti i bar e locali per i giovani, perché quest’ultimi mancano. Il Sindaco Bartolo Giaquinta, segretario provinciale del Pd, Presidente dell’Ati di Ragusa, non può sicuramente rilanciare il paese a livello economico solo con la ‘Sagra della cipolla’ ed il ‘Presepe vivente’, servirebbero altri progetti e, quindi, altri finanziamenti da reperire al di fuori del bilancio comunale. Per evitare lo spopolamento dei più giovani, servirebbe molto di più. Incerta la destinazione e l’uso del centro storico denominato ‘Cuozzu’. Con gli importanti ruoli che ricopre il Sindaco potrebbe fare di più.
Voto 6.
Ispica. Ci si aspettava molto di più da un politico di ‘razza’ come l’on. Innocenzo Leontini. Deputato regionale, Assessore regionale, Eurodeputato, ma tutta questa esperienza politica è servita a ben poco per rilanciare il Comune dissestato di Ispica. Equilibri politici mutati hanno compromesso notevoli finanziamenti provenienti dalla Regione siciliana, rimanendogli così a disposizione solo pochi spiccioli provenienti soprattutto dal Libero Consorzio comunale di Ragusa, solo per determinati eventi e manifestazioni.
Voto 5.
Modica. Una pesante eredità per la Sindaca Maria Monisteri. Eletta in maniera plebiscitaria, pur avendo una propria personalità, sembrerebbe ripercorrere in linea di massima il progetto politico della precedente amministrazione, di cui lei faceva parte e che aveva ed ha come riferimento l’on. Ignazio Abbate. Difficile risolvere la questione economica, i pagamenti con i fornitori, i debiti fuori bilancio e le transazioni finanziarie non onorate per mancanza di liquidità, l’evasione della tributazione locale, mancanza di personale. Molto impegnata nel sociale e nel portare a termine i finanziamenti ottenuti dalla Regione anche tramite l’on. Abbate.
Voto 6.
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